Fondata nel 1915, Peyrano è un’azienda
a conduzione famigliare attiva nella produzione di cioccolato, gelatine
alla frutta e pasticceria secca.
Il fondatore, Antonio Peyrano,
appassionato di chimica e di dolci, apre un piccolo laboratorio a
Torino, in Corso Moncalieri dove la fabbrica si trova ancora oggi, e,
aiutato dalle sorelle Lucia e Giovanna, comincia a produrre, partendo
dalle fave di cacao, un cioccolato finissimo che in breve tempo
conquista tutto il bel mondo dell’epoca.
A partire dal 1920 cominciano le forniture regolari alla famiglia reale italiana.
Intorno agli anni ’30, Angiola Peyrano
modernizza le attrezzature e il laboratorio diventa una piccola
industria capace di produrre circa due tonnellate di cioccolato
all’anno.
L'intera famiglia si lancia nella produzione e nella vendita e, anno
dopo anno, con l'ausilio di nuove macchine, all'Alpino (il loro primo
cioccolatino ripieno al liquore) se ne aggiungono di nuovi: nascono così
le "noci", le "nocciole", le "mandorle", le "conchiglie", i "cuori", i "gianduiotti ", i "cremini", il "quadretto" e molti altri. L’Alpino è oggi coperto da un “brevetto per marchio d’impresa” rilasciato il 27 luglio 1935.
L’attività rallenta durante la seconda
guerra mondiale, soprattutto per la carenza di materie prime. La
fabbrica viene più volte sfiorata dalle bombe americane, ma rimane
miracolosamente in piedi. Tutti i giorni i titolari compiono in
bicicletta il percorso dalla campagna dove si trovavano sfollati alla
città per tenere aperto e continuare la produzione, con tenacia e senso
del dovere
Dopo la guerra, negli anni ’50,
l’Italia attraversa un periodo di forte crescita economica. Peyrano
coglie l’opportunità, si riorganizza, e si dota di una rete di
rappresentanti per incrementare le vendite senza mai venir meno agli
standard di qualità che da sempre gli sono propri. La produzione passa
rapidamente a oltre sette tonnellate di cioccolato che il benessere
diffuso porta nelle case di una classe media in continua espansione.
Nel 1962 viene acquistata la
pasticceria torinese Pfatisch, grande laboratorio con circa trenta
dipendenti e la produzione si amplia alla pasticceria. Dallo
stabilimento escono ormai più di 20 tonnellate di cioccolato e oltre tre
tonnellate di prodotti di pasticceria.
Gli anni ’70 vedono un ulteriore
ammodernamento degli impianti ed una maggiore attenzione al marketing,
specie da parte di Bruna Peyrano, moglie di Giorgio, che insieme
dirigono ancora oggi la fabbrica.
E’ proprio Bruna Peyrano che ha l’idea
di pubblicare le prime pagine pubblicitarie su Vogue Italia. Si crea
così un collegamento fra alta moda e cioccolato che vedrà poco a poco
entrare nel giro dei consumatori abituali di prodotti Peyrano tutti i
grandi nomi dell’alta moda italiana; negli atéliers dei grandi sarti non
mancano mai le praline Peyrano offerte alle clienti mentre vedono
sfilare capi da sogno.
La stessa Vogue Italia impiega
regolarmente prodotti Peyrano per omaggiare i suoi clienti più
importanti. La produzione è ora di oltre 40 tonnellate e gli alberghi
più lussuosi prendono l’abitudine di lasciare sempre un cioccolatino
Peyrano sul comodino dei loro clienti.
Negli anni ’80, Peyrano è ormai
sinonimo di cioccolato di lusso e la sua immagine viene sempre più
sovente accostata a prodotti di alta classe come champagne e automobili
di grossa cilindrata.
I fornitori di fiducia dell'azienda raccolgono le fave di cacao in Ecuador ,Venezuela ,Trinidad ,Madacascar, e Giava ogni varietà di cacao ha le sue caratteristiche che l'azienda Peyrano
cerca di valorizzare al meglio.
Io ho ricevuto un assaggio dei cioccolatini dall'azienda Peyrano che ringrazio per la collaborazione
Essendo un amante del cioccolato non potevo che apprezzare il gusto sublime di questi cioccolatini e' il cioccolato piu' buono che abbia mai mangiato , il suo gusto particolare lo rende unico è in vari gusti al cedro all'arancio, gianduiotti i cioccolatini al caffè i cuori al latte e fondenti i cioccolatini al riso soffiato i grappini gli alpini, ma anche i cremini, i cioccolatini ripieni senza tralasciare gli squisiti giandujotti.
Una vera goduria per il palato .
Nella scatola assaggio sono presenti anche due giandujotti il tipo classico fatto secondo l'ANTICA FORMULA con ricetta storica e il marchio depositato e il tipo NUOVA FORMULA che ha un impasto diverso pur avendo le stesse basi tra i due ho gradito di più al palato il giandujotto "Nuova Formula" l'ho trovato più leggero e delicato.
Se siete amanti del cioccolato non potete fare a meno di gustare i cioccolatini della cioccolateria più antica e famosa di Torino che si possono acquistare direttamente sul sito shop.peyrano
Nessun commento:
Posta un commento